Dubito Ergo SumSPIRITUALITÀGreen economy e gestione del Rischio
Dubito Ergo SumSPIRITUALITÀGreen economy e gestione del Rischio
green economy
6 minuti di lettura

Dio fornisce il vento,
ma è l’uomo che deve alzare le vele

Sant’Agostino

Che ci piaccia o no il mondo sta cambiando, dall’ntroduzione della green economy alla preveggenza di nuove pandemie. Non siamo stati noi a volerlo né tantomeno a deciderlo, noi dobbiamo solo stare “zitti e buoni” che al nostro futuro ci pensano lorsignori perché loro sanno cos’è il bene e cosa è il male.

Lo sanno così bene che si sono premurati, per mano dei traditori pentastellati, di stilare un documento che ne traccia le linee guida e ne prevede i percorsi:

3.6 “[…] Nel futuro saranno sempre più rari – e, dunque, lussuosi – il tempo, lo spazio, il silenzio, la sicurezza, l’autonomia, l’ambiente sano, la bellezza, la convivialità.

documento riservato del Movimento 5 Stelle che non doveva essere reso pubblico. 
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Nei film ti dicono sempre come stanno le cose. E’ una legge universale a cui lorsignori non possono sottrarsi. Sta a noi, con il nostro libero arbitrio, scegliere.

Sembra strano ma oggi non sappiamo più rispondere alla semplice domanda “come stai?”, “come ti senti?”.

L’altro giorno un amico mi dice ciao come stai? E di rimando per fare una battuta gli ho riposto:

Non lo so devo farmi il tampone prima!

Ma poi non ho riso.

Con i loro proselitismi mediatici h24 a reti unificate stanno medicalizzando con infinite dosi persone sane, facendole sentire colpevoli per una colpa mai commessa e infine trattandole come se fossero malate.

Noi non ci poniamo più la domanda se una cosa è giusta o sbagliata, ma soltanto se è legale o illegale.

Furio

E’ stato Draghi che ha detto: “Chi non si vaccina, muore o uccide. Questo è“… mallanemaeikitestram… solo il vaccino ci può salvare, questo hanno cominciato a raccontarci praticamente fin da subito, ma non è così.

Infatti il vaccino è un prodotto farmaceutico e come qualsiasi prodotto nasce nel momento in cui lo si pensa e si inizia il processo di progettazione, che può anche avvenire solo nella mente di chi lo vuole creare.

E’ molto interessante ciò perché è un chiaro esempio di come il pensiero influenzi la realtà che ci circonda in un processo infinito di creazione e distruzione che avviene contemporaneamente alla sua osservazione.

Infatti è proprio dall’osservazione della realtà che nascono le idee.

Il vaccino è il chiaro prodotto di un’idea, successivamente alla quale si procede con una serie di valutazioni, ipotesi e verifiche sempre più complesse, per giungere quasi sempre alla progettazione, intesa come preparazione di scenari di mercato, calcoli, simulazioni e curve predittive che alla fine porteranno alla definizione di un prototipo e quindi del prodotto definitivo.

Questo processo sembra breve ma in realtà può durare molti mesi, quasi sempre anni, ma da una cosa non può prescindere, fin dall’inizio e in tutta la sua durata. Un aspetto che non risulta essere mai messo in evidenza, restando appannaggio dei soli addetti ai lavori.

Sarà anche deformazione personale ma sto parlando dell’analisi dei rischi, che non può mancare da qualsiasi progetto, perché, in base a ciò che si vuole ottenere e per una buona riuscita dello stesso, vanno previsti tutti gli aspetti di sicurezza relativi al prodotto ed analizzati.

Una volta effettuata quest’analisi si procede con lo stabilire una strategia di gestione degli asset basata sulla gestione dei rischi, ovvero ciò che gli anglosassoni chiamano Risk Management.

Questo è un processo posto in essere dai vari consigli di amministrazione e/o da altri operatori della struttura aziendale. E’ quasi sempre utilizzato nella formulazione di una strategia aziendale ed è progettato per individuare eventi che possono potenzialmente avere effetti sull’attività aziendale.

Tutto ciò serve per gestire il rischio entro i limiti accettabili – ne ho descritto una visione più o meno ironica qui → La matematica della salute – e per fornire la ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi aziendali.

Dopo questa digressione sul libero arbitro, faccio una considerazione in merito al cosiddetto processo di transizione ecologica alla green economy.

Analizzare il contesto in cui si vuole applicare il prodotto, nato da un’idea, e la sua evoluzione, come pure comprendere le aspettative – spesso mutevoli – dei principali portatori d’interesse (stakeholders, nda) e delle parti interessate più in generale, dovrebbe velocizzare l’allineamento di strategie e obiettivi aziendali e aumentare la capacità di soddisfare le esigenze sia di mercato che dei portatori d’interesse e di cogliere quindi le opportunità non appena esse si presentino.

Osservando il mondo che mi/ci circonda ho potuto ravvisare i seguenti esempi di evoluzione del contesto:

1. Una crescente attenzione verso i temi ambientali (la cosiddetta green economy)

green economy
fonte Bloomberg

Tutto ciò che si vuole che diventi “friendly”, appetibile per le masse di consumatori deve assumere una veste “green”, si proprio come il pass nazistoide. Se l’avessero chiamato brutalmente lasciapassare o passaporto vaccinale probabilmente avremmo avuto, forse, ancora più gente che protestava invece dei soli portuali e quei “fanatici” no-vax – Non parlare mai dei NO-VAX!.

Non solo ma sono già anni che coloro che siedono in prima fila sulla scena geopolitica mondiale che si stanno muovendo per cogliere quelle che i vari consulenti prospettano loro come occasioni da non perdere o comunque da sfruttare.

green economy
Il più grande proprietario terriero del mondo

Ad esmpio: il 10 agosto 2016 «moriva Gerald Cavendish Grosvenor, l’uomo più ricco d’Inghilterra e il 68esimo più facoltoso del mondo, oltre che amico intimo della famiglia reale.
Il giorno dopo l’attenzione si è già spostata sull’erede: Hugh Richard Louis, terzogenito classe 1991 e primo figlio maschio del VI duca di Westminster.» (fonte)

Il giovane diventa così il più grande proprietario terriero del mondo.

Ma questa attenzione verso i “terreni”, verso la terra, l’unica vera fonte primaria di nutrimento e ricchezza per chi la possiede, è stata sempre la bussola che ha mosso i grandi gruppi elitari in prima linea nel processo di accaparramento di questa indispensabile risorsa per l’umanità.

Un esempio che tutti possono subito cogliere può esserlo la spedizione di Colombo verso le Indie finanziata dagli Aragonesi di Castiglia.

Non a caso anche zio Bill si è messo a fare “il contadino”. E così come titola la rivista Forbes «Ora è il più grande proprietario di terreni agricoli d’America». Infatti:

Ora The Land Report ha rivelato che Gates, il cui patrimonio è di quasi 121 miliardi di dollari secondo le stime di Forbes, ha costruito un gigantesco portafoglio di terreni agricoli sparsi in 18 stati.

La fondazione ha compiuto ulteriori investimenti nello sviluppo e nella diffusione delle “super colture” resistenti ai cambiamenti climatici e di vacche da latte ad alto rendimento. Lo scorso anno, l’organizzazione ha annunciato la nascita di Gates Ag One, una no-profit dedicata a progredire su questi fronti.

Forbes

L’articolo riporta che «perfino l’amministratore delegato di Amazon, Jeff Bezos, sta compiendo investimenti su larga scala in terreni: è al 25esimo posto in classifica, con i suoi 420mila acri, concentrati perlopiù nel Texas occidentale.»

Sono pressoché convinto che se si approfondisce la ricerca se ne possono trarre ancora delle belle sorprese.

2. Aumentata sensibilità agli aspetti etici

fonte

L’immagine parla da sé se si considera chi sono i proprietari delle principlali multinazionali i quali non possono non sapere che le aspettative dei consumatori (parti interessate del progetto) deisderano aziende più etiche e manco a dirlo “green”.

Non so voi ma già mi vedo gli spottoni del tipo “filantropi di tutto il mondo unitevi!”. Naturalmente per dare un futuro prospero e meraviglioso a tutte queste brave persone speranzose perché impaurite di un futuro catastroficamente surriscaldato e iperpandemico


3. Crescita di intolleranze alimentari e allergie

fonte: PubMed

Può capitare che i filantropi, intenti a salvare il mondo con colture geneticamente modificate, stiano ormai espandendosi come un virus, questo sì maligno, al fine di rendere le colture un loro esclusivo appannaggio visto che quelle ogm possono essere riprodotte solo con semenze appositamente prodotte e appositamente mantenute, grazie ad appositi concimi ed erbicidi brevettati e prodotti dalle solite multinazionali.

Qui ho sintetizzato brutalmente la questione, ma quello delle sementi geneticamente modificate ed i relativi mercati di concimi e pesticidi meriterebbero più articoli dedicati e non è detto che non lo faccia in futuro.


4. Ridotto potere di spesa

Il video è di inizio 2021 e dopo quasi un anno dovreste quantomeno dare il merito a Malvezzi, di averci visto giusto dati gli aumenti genralizzati a cui stiamo assistendo in questi giorni di luce, gas, benzina e mi fermo qui.

Leggi sulla fonte: La Nuova Venezia

Inoltre, se consideriamo che:

Un recente studio di Unioncamere, dedicato alle Pmi, segnala che, su un campione di circa 3000 imprese manifatturiere esaminate, solo il 6% ha effettuato investimenti “eco” in vista del traguardo della tanto indispensabile transizione ecologica. Il 62% del campione, in particolare, non dimostra nemmeno alcuna intenzione di investire nella sostenibilità ambientale.

Questi impietosi dati fanno davvero riflettere sulla assoluta mancanza di consapevolezza dei rischi e delle opportunità ambientali che permangono in gran parte del sistema produttivo italiano, ancor più alla vigilia di quella che potrebbe essere la più grande e concreta possibilità di sempre per investire in questo campo, grazie anche ai rilevantissimi fondi che “dovrebbero” pervenire dal Recovery plan.

fonte: Tuttoambiente

Come non condividere tale analisi, se non fosse per il dettaglio che in Italia sono proprio le piccole e medie imprese ad essere state, e lo sono tuttora, tartassate, ed il lockdown pandemico, le zone colorate, la discriminazione sociale in atto sugli sposatmenti consentiti “solo se” e i lughi visitabili “solo se“, stanno di sicuro dando un aiuto alle PMI a tornare alla “nuova normalità” prevista da lorsignori.

I quali, come scrivevo, sono sempre in prima linea…

fonte: Blondet & Friends

…e le opportunità per lorsignori sono ben chiare se si ha in mente un progetto ben delineato e portato avanti con implacabile determinazione:

fonte: ControNews

E noi altri comuni mortali? Cosa resta da fare?

Intanto dobbiamo prendere coscienza che in questi “progetti” di portata globale NOI siamo portatori d’interesse, il nostro, ma inconsapevoli. Proprio per questo Le grandi multinazionali ci studiano, ci spiano, ci manipolano per andare in contro ai nostri “bisogni” di consumatori e pilotati verso politiche che facilitano la suddetta strategia.

Ritengo che farsi prendere a manganellate da certi automi senz’anima (non tutti fortunatamente) sia inutile e dannoso; è una cosa già vista migliaia e migliai di volte nella storia dell’evoluzione umana e sappiamo come finisce e non è questo che dobbiamo insegnare ai nostri figli; non a caso hanno timore di chi si siede a fare un sit-in con nientaltro che un messaggio.

Le opportunità sono insite nel cambiamento, dobbiamo solo leggerlo con attenzione.

green economy

fonti:
– https://academy.cucinaevolution.it/2018/04/03/prospettive-gluten-free-glifosato-e-celiachia-quanta-confusione/
– https://www.ethicjobs.com/aumenta-la-sensibilita-delle-persone-nei-confronti-delle-aziende-etiche/

Foto di copertina Mohamed Hassan da Pixabay

Carogiù

”La saggezza arriva con l’abilità di essere nella quiete. L’essere nella quiete, l’osservare e l’ascoltare, attiva in voi l’intelligenza non concettuale. Lasciate che la quiete diriga le vostre parole e le vostre azioni.“ ~ Eckhart Tolle

One Comment

  1. 31/10/2022 – occhio a quello che succede.
    Problema → reazione → soluzione

    La cultura dell’Olanda è stata legata direttamente alla sua lunga storia di orgogliosi produttori lattieri, ma nuove politiche mirano a eliminare lo stile di vita di questi allevatori.

    L’inquinamento da azoto è la ragione principale che i politici adducono per eliminare i terreni agricoli in Olanda, lasciando gli agricoltori olandesi senza un posto dove andare. Oltre il 50% degli agricoltori sarà senza lavoro entro l’estate del 2023.

    fonte: the livingspirits.net

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