Dubito Ergo SumDirittiFascicolo sanitario elettronico
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fascicolo sanitario elettronico
DirittiSALUTE

Fascicolo sanitario elettronico

4 minuti di lettura

Per la gestione del proprio Fascicolo sanitario elettronico vi propongo un tutorial per non dare, dare o negare parzialmente il consenso alla condivisione dei dati sanitari e amministrativi che ricordo essere dati sensibili!

Ringrazio Mimar per i numerosi video esplicativi molto chiari ed esaustivi in merito al fascicolo sanitario elettronico

Premetto che, a mio giudizio, non ho trovato gravi motivi per negare il consenso alla condivisione dei dati con le strutture sanitarie del Sistema Sanitario Nazionale. Come anche spiegato nel seguente video e in quelli successivi

Un vantaggio potrà essere, almeno spero, che il medico di un paziente che venga ricoverato per la patologia X nell’ospedale Y possa eventualmente verificare i dati sanitari relativi a un’altra patologia A dello stesso paziente che è in trattamento o lo era presso l’ospedale B.

Tale controllo incrociato sarebbe a beneficio del paziente. Ma ad oggi mi risulta, salvo rari casi o testimonianze, che tali verifiche si effettuano solo sotto la segnalazione e la spinta dei familiari o grazie alla lungimiranza di alcuni medici.

Mi rendo conto tuttavia che la preoccupazione di molti e del sottoscritto è che in futuro tali dati possano essere usati per l’attivazioni di meccanismi di controllo e negazione di diritti fondamentali, come è già accaduto con il green pass e le porcate della negazione del lavoro senza stipendio.

In tal senso si è infatti mosso, o svegliato, il Garante per discriminazioni tra la popolazione.

Tuttavia è anche vero che col senno di poi molte sentenze giudiziarie stanno riabilitando tutti coloro che erano stati discriminati, ma ciò non toglie o mitiga il senso di tradimento delle istituzioni avverso quella che i media asserviti etichettavano come una “minoranza” del paese, “sacche di resistenza”, che prima del ricatto del green pass era di circa il 60% e solo dopo è scesa a circa il 20%1.

Né, tantomeno, la gestione di tali dati hanno ( almeno ad oggi ) a che fare con l’identità digitale anche se, come ho scritto qui → Dove comanda la mafia globalista, le infrastrutture esistenti possono permettere una tale centralizzazione dei dati per finalità che solo noi altri possiamo intravedere.

Comunque sia e senza divagare, questi dati vengono già ad oggi inseriti su piattaforma digitale del SSN e questa è un’opportunità per esercitare i nostri diritti, garantiti dal GDPR “Regolamento EU 2016/679″, di negare la condivisione dei dati sanitari raccolti dal Sistema Sanitario Nazionale prima del 19/ maggio 2020.

Se accedete al vostro fascicolo sanitario elettronico potrete, ad oggi che scrivo, vedere in alto a sinistra due opzioni PROFILO e CONSENSI. Cliccate su consensi vi apparirà una schermata che vi chiederà di gestire i consensi.

Una volta che avrete negato, accettato, totalmente o parzialmente a seconda delle vostre preferenze, i consensi avrete una schermata di riepilogo.

Negare o non Negare l’accesso al fascicolo sanitario elettronico? Questo è il dilemma.

Il diniego va esercitato sul link del sistema sanitario nazionale:

https://sistemats1.sanita.finanze.it/portale/fse-fascicolo-sanitario-elettronico1

o dal form disponibile sul FSE regionale disponibile fino alla mezzanotte di domenica 30 giugno 2024.

Questo perché. «qualunque scelta effettuata sul FSE Regionale in merito al pregresso sarà in subordine alla volontà espressa sul portale nazionale e qualora entro il 30 giugno non avessi manifestato tale opposizione, indipendentemente dalla scelta effettuata sul FSE Regionale, la NON dichiarazione dell’opposizione corrisponderà alla manifestazione della volontà di voler acquisire i documenti disponibili c/o le Aziende Sanitarie nel proprio FSE.»

Come ci fa sapere il presidente dell’associazione Arbitrium PSG:

Bisogna essere consapevoli che, indipendentemente dalla revoca dei consensi, i dati e documenti caricati sul proprio Fascicolo Sanitario Elettronico sono sempre consultabili, oltre che dall’assistito, da tutti i soggetti che li hanno prodotti.

La disabilitazione della consultazione non pregiudica il diritto all’erogazione della prestazione sanitaria.

Guarda il video

Da quanto ho potuto leggere ed informarmi sia sul sito nazionale che su quello della Regione Piemonte, tali informazioni riguarderanno sostanzialmente dati e documenti sanitari di eventi sanitari come: referti di diagnostica strumentale e specialistica, verbali di pronto soccorso, lettere di dimissione ospedaliera, prescrizioni ed erogazioni specialistiche e farmaceutiche, cartelle cliniche, vaccinazioni, dati delle tessere per i portatori di impianto, lettere di invito per screening.

Dal seguente documento informativo, ma con il link al sistema della regione Piemonte, si legge:

Negare il consenso dovrebbe far si che i nostri dati sanitari restino privati e non alla mercé di medici, farmacisti e tanti altri operatori sanitari e quindi la possibilità di non
rendere visibile sul FSE, l’insieme dei dati e delle informazioni cliniche, i documenti di tipo sanitario/amministrativo, oltre alle prescrizioni mediche e farmaceutiche.

Come fare? Seguite il video di Mimar , che ringrazio:

Di seguito potete scaricare il modulo per chi non ha lo SPID la CIE e non può fare l’operazione da web.

MODULO REVOCA CONSENSO CONSULTAZIONI FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO ex art.8 DM 7-9-2023

Questo modello, creato da Arbitrium PSG, potrà essere usato da chi non ha accesso al FSE perché non possiede SPID o CIE et similia. In tal caso il cartaceo deve essere portato fisicamente all’URP del proprio distretto sanitario o inviato (con pec o racc. A/R).

Arbitrium PSG

L’operazione è possibile eseguirla anche tramite CODICE FISCALE, guarda qui.

A voi la scelta.

note:
1 Ricordo che il “green pass” è stato introdotto in Italia per “incoraggiare”, ma nei fatti è stato un ricatto perverso e malefico come ci ricorda lo stessso Brunetta, la vaccinazione contro il COVID-19 e “regolamentare” l’accesso, in realtà lo ha vietato o meno come nei migliori tempi del nazifascismo, a diversi servizi e attività.

Di seguito un riepologo dell’andamento delle percentuali di vaccinati in Italia prima e dopo l’introduzione di questo certificato nazista.

  1. Prima del green pass:
    • Il green pass è stato introdotto inizialmente il 1° luglio 2021 a livello europeo e in Italia è stato reso obbligatorio per l’accesso a determinati luoghi dal 6 agosto 2021.
    • Secondo i dati del Ministero della Salute, al 1° luglio 2021, circa il 57% della popolazione italiana sopra i 12 anni aveva ricevuto almeno una dose del vaccino contro il COVID-19, mentre circa il 33% era completamente vaccinato.
  2. Dopo il green pass:
    • L’introduzione del green pass ha visto un aumento significativo delle vaccinazioni. Al 6 agosto 2021, la percentuale di persone che avevano ricevuto almeno una dose era salita a circa il 63%, mentre il 52% era completamente vaccinato.
    • Con l’obbligo esteso anche ai luoghi di lavoro il 15 ottobre 2021, le percentuali sono aumentate ulteriormente. Alla fine di ottobre 2021, circa l’80% della popolazione sopra i 12 anni aveva ricevuto almeno una dose, e circa il 70% era completamente vaccinato.
  3. Situazione a fine 2021:
    • Alla fine di dicembre 2021, il tasso di vaccinazione era salito ancora di più. Circa l’86% della popolazione sopra i 12 anni aveva ricevuto almeno una dose, e circa l’81% era completamente vaccinato.

L’introduzione del green pass ha chiaramente “incentivato”, sotto minaccia legalizzata in puro stile mafioso, molte persone a vaccinarsi, contribuendo a raggiungere un livello più alto di copertura vaccinale nel Paese.

Carogiù

”La saggezza arriva con l’abilità di essere nella quiete. L’essere nella quiete,l’osservare e l’ascoltare, attiva in voi l’intelligenza non concettuale. Lasciate che la quiete diriga le vostre parole e le vostre azioni.“ ~ Eckhart Tolle

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