Verità e propaganda
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Un amico mi ha fatto leggere alcuni passaggi del libro PROPAGANDA di Edward Bernays e en sono rimasto letteralmente scioccato.

Nonostante sia stato scritto nel 1928, quasi cento anni fa!, l’ho trovato di un’attualità disarmante e il fatto che questo libro non sia così famoso al grande pubblico è una verità che la dice veramente lunga.

Sull’argomento propaganda e verità vi propongo qualche considerazione fatta su avvenimenti del passato:

Cornice Ombreggiata

So che va di moda dire che gran parte della storia ufficiale è comunque una menzogna.

Sono propenso a credere che la storia sia per lo più imprecisa e di parte, ma

la peculiarità del nostro tempo e aver smesso di credere che si possa scrivere la storia in modo veritiero.

In passato le persone pentivano deliberatamente, o modificavano inconsciamente quello che scrivevano, oppure si sforzavano di dire la verità, ben sapendo che rischiavano di commettere molti errori; in ogni caso, però, tutti erano commenti che «i fatti» esistessero e che fossero più o meno accertabili.

In pratica c’era sempre una considerevole mole di fatti sulla quale quasi tutti erano d’accordo.

Se cercate la storia dell’ultima guerra, per esempio, nelle Enciclopedia Britannica, scoprirete che una notevole quantità di materiale deriva da fonti tedesche.

Uno storico britannico e uno tedesco potranno essere in disaccordo su molti aspetti, anche fondamentali, ma ci sarà sempre quell’insieme di fatti per così dire neutrali che nessuno dei due contesterebbe seriamente all’altro.

È proprio questa base comune, che implicitamente unisce tutti gli esseri umani in un’unica specie animale, a essere distrutto dal totalitarismo.

Anzi la teoria nazista nega specificamente che esista qualcosa come «la verità».

Per esempio «la scienza» non esiste. C’è solo la «scienza tedesca», la «scienza ebraica» ecc.

L’obiettivo implicito di questa linea di pensiero è un mondo in cui il leader, o una qualche cricca di potere, controlla non solo il futuro ma anche il passato.

Se se il leader dice che questo e quest’altro evento «non è mai accaduto», bé, non è mai accaduto. Se dice che due più due fa cinque, due più due fa cinque.

Questa prospettiva mi spaventa ben più delle bombe; e ho visto quello che abbiamo passato negli ultimi anni non è un’affermazione da poco.

Ma è forse infantile o morboso essere terrorizzati da visioni di un futuro totalitario?

Prima di Bollare il mondo totalitario come un incubo che non può realizzarsi, ricordate che nel 1925 il mondo di oggi sarebbe sparso un incubo che non poteva realizzarsi.

Contro quel mondo fantasmagorico in costante mutamento, dove il nero domani potrebbe essere bianco e il tempo di oggi potrebbe cambiare per decreto, in realtà ci sono solo due tutele possibili.

Una è che, per quanto si neghi la realtà, in un certo senso Esso continua a esistere alle nostre spalle, e di conseguenza non è possibile alterarla in modo da ridurre davvero l’efficienza militare.
L’altra è che fin quando rimarranno parti del mondo non ancora conquistate sarà possibile tenere viva la tradizione liberale.

Basta che il fascismo, o magari anche una combinazione di più fascismi, conquisti il mondo intero, e queste due condizioni non esisteranno più.

In Inghilterra sottovalutiamo un pericolo di questo tipo, perché le nostre tradizioni la nostra posizione di sicurezza del passato hanno favorito la certezza romantica che alla fine andò tutto bene e che le cose più temute non accadono mai per davvero.

Nutriti per centinaia di anni da una letteratura in cui l’ultimo capitolo il bene trionfa invariabilmente, crediamo che quasi per istinto che alla fine il male sconfiggerà sempre sé stesso.

Il pacifismo, per esempio, si fonda in gran parte su questa convinzione.

Non combattere il male, e lui in qualche modo si autodistruggerà. Ma perché dovrebbe? Che prove ci sono che lo farà?

 

da “Uno sguardo retrospettivo sulla guerra spagnola“, 1949

George Orwell

Verità/Menzogna – I edizione Oscar Moderni novembre 2018 – Mondadori

 

Già, tali considerazioni le faceva un certo George Orwell nel 1949!

Ora non so voi ma leggendo questo passaggio ho pensato che calza perfettamente con quanto abbiamo vissuto durante pasicopandemia degli anni scorsi. Sostituite a 1925 un anno tipo 1995, 2005 o 2015, notare la frase “andrà tutto bene”, soffermatevi sul fatto che la verità è solo quella istituzionale e la lettura diventa attualissima.

Il clima di ansia in cui vogliono tenerci fa esattamente il gioco delle élite di potere che, ormai è chiaro, seguono un copione prestabilito e pare che non intendano cambiarlo, salvo qualche leggera variazione sul tema, come la patetica sceneggiata dell’agnello sacrificale Biden, un vecchio demente che dovrà abbandonare la corsa alle presidenziali a furor di popolo (teleguidato dai media) per essere sostituito da qualcosa di nuovo, meglio se si chiama Newson, un nuovo figlio della patria!

Ma qualcosa sta cambiando. Le masse non sono più così abbindolabili come una volta e oggi ci sono molti più individui che non si lasciano governare dalla paura.

Malxom X Propaganda e verità

Foto di copertina di Gerd Altmann da Pixabay (con scia chimica sullo sfondo)
Foto di Malcom X in copertina di Unseen Histories su Unsplash e di Malcolm X – Public Domain, Link

Carogiù

”La saggezza arriva con l’abilità di essere nella quiete. L’essere nella quiete,l’osservare e l’ascoltare, attiva in voi l’intelligenza non concettuale. Lasciate che la quiete diriga le vostre parole e le vostre azioni.“ ~ Eckhart Tolle

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