A cura di Giuliano C.
Pensando a cosa potessi scrivere del Dott. Celani, scienziato e primo ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Frascati, in merito al suo intervento, tenutosi lo scorso 13 ottobre alla conferenza “Tra Menzogna & Verità“, mi son venute in mente una serie di immagini ed emozioni che inevitabilmente rimandano al saggio seduto sulla riva del fiume.
In questi tempi smart dove tutto corre veloce, e a velocità smodata oserei dire, uno scienziato come Celani che, per sua stessa ammissione, studia da almeno 30 anni la fusione fredda – termine ancora purtroppo deprecato tanto che oggi si parla di Low Energy Nuclear Reations -, di sicuro non è un buon affare per quella parte di ricerca che è a diretto servizio dell’industria energetica.
Il Prof. Celani è una persona estremamente discreta e riservata. A chi mi ha fatto notare che non è proprio un “animale da palcoscenico”, ho risposto che lui, ma come tanti altri seri scienziati del resto che magari si trovano a proprio agio più tra i loro strumenti di lavoro che in pubblico, ha dedicato e sta dedicando una vita allo studio e alla ricerca del fenomeno col solo fine di renderlo applicabile e usufruibile per le persone comuni, per l’umanità tutta senza alcun fine lucroso o di mera soddisfazione egoica.
Per questo quando ho letto queste parole del Dott. Mario Salvi (presidente di Bergamo Scienza ed endocrinologo dell’Università degli studi di Milano) mi hanno fatto subito pensare al nostro fisico:
«Per uno scienziato la scoperta è bellissima, stupefacente, straordinaria. Anche quando si scopre che la natura fa cose diverse da quelle che si pensava. La scoperta di per sé è il bello ed è quello che muove lo scienziato. Il passo dello scienziato è però sempre, inevitabilmente lento. Quelli che vanno troppo alla svelta noi li guardiamo con titubanza e diffidenza. Lo scienziato serio anche quando fa la grande scoperta deve essere disposto a metterla in dubbio. È un mondo continuamente in divenire. Guardare la realtà in altro modo vuol dire guardare la realtà criticamente, a volte significa tornare indietro e riconsiderare quello che si è fatto. Si va per tentativi. Lo sfruttamento dei risultati della ricerca deve essere un processo ponderato, verificato».
(continua qui)
Buona visione:
Nota:
Il gruppo di ricerca del Dott. Salvi ha ricevuto un finanziamento della Unione europea per esaminare se esiste un nesso tra flora batterica dell’intestino e lo sviluppo delle malattie autoimmuni. Afferma che “Non intuiamo al momento il risultato, potrebbe esserci oppure anche essere un flop: la verifica dei risultati da parte del mondo scientifico ce lo dirà.”
E noi ci auguriamo che possa svelarci nuove verità che qualcuno ha già intuito e chiesto alla comunità scientifica di approfondire tale aspetto…
Fonti:
https://www.greenstyle.it/storie/fusione-fredda