A cura di Giuliano C.,
Non vorrei sembrare come quei politici che all’alba di una sconfitta elettorale cercano di dipingerla come una vittoria, ma sembra che tutti siano felici per qualcosa e anch’io lo sono, perché apprendere che al referendum costituzionale ha vinto il SI non mi ha creato particolari scompensi, anzi. In realtà la politica nostrana ha palesato il suo vero volto mondialista e rafforzato quelle che erano già delle certezze acquisite e consapevolizzate, ovvero che c’è ancora una parte di popolazione, salvando la pace di qualcuno, che vota “a comando” così come gli indica il partito perché, giustamente ed in modo ingenuo, crede e ha fede in un sistema di governo di cui non ne vede l’ormai l’evidente marcescenza a tutti i livelli. Insomma, mai come questo referendum il popolo elettore ha dimostrato che il paese è lo specchio del palamento, dove i parlamentari che votano secondo coscienza ma contro la linea di partito vengono ostracizzati, marginalizzati e fatti scomparire dalla scena politica.
Confesso che ciò è un po’ come mi sento a volte, ostracizzato e marginalizzato (ricordiamoci di queste parole, la nostra lingua è bellissima ed anch’essa è sotto attacco con l’invasione di neologismi, ossimori ed inglesismi che confondono solo le menti, anche la parola crea!) quasi come accerchiato, ma è una sensazione solo transitoria come dopotutto lo è ogni cosa nella vita, basta accettarlo.
A questo giro tutti i partiti erano per il SI, tutti… PD,M5s, Lega, FLI, FI… ma nonostante questo oltre 7Milioni e mezzo di Italiani hanno espresso il loro volere senza “indicazioni di partito” e hanno detto NO! Altro che 1% o 3% ma oltre il 30% e questo è solo un aspetto della faccenda.
L’affluenza definitiva è stata del 53,84%, questo vuol dire che su oltre 46 Milioni e mezzo di aventi diritto al voto hanno votato poco più della metà. In 17 milioni hanno votato “SI” in 7,5 milioni “NO” ed almeno 21 Milioni non hanno votato.
Credo che chi non voti non lo faccia semplicemente perché ha capito che votare è sostanzialmente inutile.
Chi ci crede davvero corre al seggio per esprimere il proprio voto, per cui ritengo che con ogni probabilità se votare contasse veramente qualcosa quei 20 o 21 milioni di elettori che non hanno fiducia in quel sistema che lascia esprimere il tuo pensiero attraverso il voto, una X su un pezzo di carta, avrebbero votato un NO convinto.
Adesso mi vengono in mente le parole di Andreotti (di cui non ho trovato la fonte verificabile anche perché non ho di certo letto tutti i suoi libri!) quando, durante un’intervista, avrebbe sostanzialmente detto che se i non votanti avessero raggiunto il 60%, per la classe politica sarebbe stato un gran bel problema poiché sarebbe stata ufficialmente sfiduciata dall’elettorato attraverso il non-voto o l’astensione, aprendo quindi la via al potere giudiziario che sarebbe stato libero di fare il proprio dovere e portare avanti e fino in fondo i processi per corruzione.
Comunque sia, non siamo così lontani da questo, per ora, ipotetico scenario. Il partito dell’astensionismo è cresciuto costantemente negli ultimi decenni e se alle prossime elezioni coloro che questa volta hanno votato NO e gli astenuti restassero ancora tali… se la matematica non è un opinione dovremmo essere intorno al 61-62% di non votanti. E a prescindere dalle parole dette o non dette di Andreotti, sarebbe senza alcun dubbio un quadro interessante per la vita politica di questo paese.
Il cambiamento è già in atto e non è certo rappresentato da un referendum pilotato col joystick (ora i più pignoli mi accuseranno di essermi appena contraddetto usando un inglesismo!), l’unico fattore è il tempo per vedere se andrà a finire veramente tutto bene.
Mi viene in mente quel passo del vangelo di Tommaso “beati coloro che avranno creduto senza aver visto”. Ma il tempo è relativo si sa, dipende da noi, dalle nostre libere scelte, dai nostri pensieri e da quanto tempo vogliamo stare in questo stato di cose.
fonti:
immagine di copertina: https://www.facebook.com/pubbleofficial/
Curiosità (?):
Su AMAZON, già dal 29 gennaio 2020, si vendeva il libro “Costituzione della Repubblica Italiana. Testo integrale aggiornato alla legge costituzionale di riduzione del numero dei parlamentari.”…
3 settimane prima del referendum?
Scarica, Stampa, Leggi, Sposa e fai tuo l’Appello Alla Dignità
Potresti aver ragione, sai? Forse è il momento di fare un passo indietro (o più passi). Forse è il momento della rinuncia. La nostra forza potrebbe essere questa: fermarsi, rinunciare, quasi sparire. Rifiutarsi di fare ciò che “loro” vorrebbero che noi facessimo. Rinunciamo al diritto di voto, perché così è un “non voto”; rinunciamo ad una scuola che non insegna, ad una sanità che non cura, ad una giustizia che non è equa. Ritiriamoci da un mondo che non ci appartiene più, per ricostruirne uno nuovo. Potrebbe essere questa la nostra forza e la loro rovina.
Potresti aver ragione, sai? Forse è il momento di fare un passo indietro (o più passi). Forse è il momento della rinuncia. La nostra forza potrebbe essere questa: fermarsi, rinunciare, quasi sparire. Rifiutarsi di fare ciò che “loro” vorrebbero che noi facessimo. Rinunciamo al diritto di voto, perché così è un “non voto”; rinunciamo ad una scuola che non insegna, ad una sanità che non cura, ad una giustizia che non è equa. Ritiriamoci da un mondo che non ci appartiene più, per ricostruirne uno nuovo. Potrebbe essere questa la nostra forza e la loro rovina.
Tutti i sistemi di governo del passato non sono mai arrivati fino a noi (almeno non è ho contezza). Quelli che sono durati di più sono stati quelli dittatoriali ma se guardiamo alla storia possiamo anche notare che questi hanno visto accorciarsi sempre di più il loro potere temporale e parimenti vedere una costante crescita della consapevolezza della massa governata.
Se consideriamo le ultime rivolte cruente più famose che si ricordino a memoria d’uomo: quella francese si concluse con la decapitazione della nobiltà di facciata (quella che manovrava da dietro le quinte è rimasta tale) e quella cinese culminata con le proteste di piazza Tienanmen soffocate nel sangue dal regime comunista che esiste ancora oggi e che al quale guardano come modello societario i gruppi elitari che governano la grande finanza sovrannazionale.
Il nostro vantaggio è che sappiamo come andrà a finire in entrambi i casi e dunque mai come oggi dobbiamo porci la domanda: #andràtuttobene?
La scelt, come sempre, sta a noi…
Salve. Bell articolo. Ho letto la confidenza di Andreotti ad un altra persona ma non mi sovviene chi fosse e comunque ritengo che sia importante divulgare queste notizie perché le masse non lo sanno
Grazie del tuo commento Elisabetta.
La dichiarazione rilasciata da Andreotti a cui mi riferisco è la seguente:
«Voi pensate che noi politici, il giorno delle elezioni ci mettiamo incollati davanti al televisore, come fate voi, per vedere chi vince e chi perde? A noi, non ce ne frega nulla, tanto il potere è uno solo. A noi interessano solo i dati di quanti non vanno a votare, quante schede bianche e quante annullate. Perché se il non voto arriva al 60%, per noi è finita! Significherebbe che il popolo ha sfiduciato tutto il sistema politico. I giudici non sarebbero più sotto scacco e farebbero immediatamente i processi per davvero. E finiremmo tutti in galera! Ma per fortuna nostra, voi questo non lo sapete e continuate a ripetere le frasette che vi mettiamo in bocca, come: se non vai a votare ti rimetti alla volontà degli altri che ci vanno. E rideva di gusto. La persona che conosco gli rispose: “Scusi, ma chi glielo garantisce che, quando esco di qua, non racconto ciò che lei mi ha appena detto”? E Andreotti: “Lo faccia, lo faccia pure! La prenderanno per scemo”!».
Che io sappia dovrebbe essere contenuta in uno dei suoi ultimi libri (ne ha scritti diversi Andreotti) ma come ho detto non li ho letti e non posso essere sicuro della veridicità di tali parole, naturalmente per i siti di factchecking è una bufala e come tale andrebbe ignorata.
Come ho già avuto modo di evidenziare in passato ritengo che certi messaggi siano importanti per il loro contenuto e non tanto per il personaggio che avrebbe detto o non detto certe cose.
Immagino che qualcuno possa dare la paternità a certi aforismi a personaggi famosi solo per amplificarne la diffusione ma criticarne la paternità solo per sminuire l’energia di un messaggio è secondo me malafede.
L’invito è chiaramente per il non voto ma è perfettamente lecito come pensiero e ricordo che il non voto è un diritto di pari dignità al votare.
Il non voto è comunque un’espressione del cittadino garantito dal D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 – Art. 104 attraverso la verbalizzazione delle sue dichiarazioni “Il segretario dell’Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o di allegarvi proteste o reclami di elettori e’ punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa sino a lire 20.000.”
Qui c’è un post interessante in merito che illustra come avvalersi di questo diritto, ovviamente non si vedrà mai su una testata a tiratura nazionale: http://www.movimentorevolution.it/?p=5574