Vi ricordate cosa accadeva a Chivasso a maggio dell’anno scorso? Una pericolosissima gestrice di una torteria osava sfidare le norme covid del gorvenaccio rifiutandosi di serrare il negozio e non cedere alle intimidazioni messe nero su bianco in forma prima di Dpcm e poi di Decretini legislativi.
Ecco cosa accadde quel giorno:
E qui di seguito il video dell’irruzione delle onorevoli forze dell’ordine che usano una strategia, per non far rientrare i legittimi proprietari nel locale, che definire un meschino abuso è un complimento. Si ascoltino bene le parole con attenzione. Anch’io mi sarei messo una maschera in faccia per non farmi riconoscere.
Ebbene:
E’ stata pubblicata la sentenza della Cassazione sul caso de La Torteria di Chivasso. Ci dà pienamente ragione e ribadisce che la violazione della norme emergenziali in materia di Covid-19 non è reato. Dalla sentenza viene un forte incentivo a resistere e continuare con la disobbedienza civile.
Avv. Fusillo
Qui la sentenza che fa giurisprudenza e che potrà essere usata come riferimenti in casi analoghi allorché una sentenza della Corte di Cassazione, anche se non è vincolante nel nostro ordinamento, potrà essere presa in considerazione da giudici e avvocati nelle interpretazioni delle leggi di questo funesto periodo storico della repubblica Italiana.
Qui il commento dell’Avvocato Fusillo:
Adesso, alla luce di questa sentenza, più che mai:
Occorre denunciare alla corte dei conti questo dispiegamento di oltre 150 militari per le rogazione di una sanzione amministrativa e la notifica di un atto penale meramente contravvenzionale.
Occorre presentare un esposto contro chi ha ordinato quest'operazione poliziesca palesemente sperequata rispetta all'oggettiva gravità dei fatti ma soprattutto alla soggettiva pericolosità delle persone coinvolte.
Un abominio che fa regredire l'Italia da paese in cui si possa ritenere sussistente lo Stato di diritto, a paese paragonabile a qualche piccolo Stato sudamericano di tristissima memoria.
Fonte: Avv.Mauro Sandri
Questa sentenza mi fa pensare allo stato di trans ipnotica in cui sguazza l’italiota medio, che preferisce assimilare dogmaticamente tutto quanto gli viene vomitato addosso dal mainstream mediatico, sempre e comunque filogovernativo, fino all’annichilimento della propria dignità mascherandola, letteralmente e fisicamente, con un falso e ipocrita senso civico.
Le mascherine all’aperto non sono più obbligatorie e il green pass non è un presidio medico, ma continuate ad usarli senza opporvi rimedio. E:
“Il problema non é che vi siete fatti il vaccino, quelle sono scelte vostre.
Weltanschauung Italia
Il problema é usare il greenpass.
É alimentare una societá del controllo con i diritti a scadenza. E odio sociale per chi non si adegua.
E il greenpass lo usano anche i guariti.
E non fateci ripetere che non stiamo parlando di lavoro e sostentamento.
Ci dispiace, ma tra sostentamento o necessitá di cura e andare al cinema o al ristorante o partecipare ad un evento, c’é un abisso.
E se il farlo notare vi offende, vedetevela con la vostra coscienza.
Ogni volta che usate il greenpass per fare cose a cui potreste rinunciare, state facendo del male alla comunitá. E dimostrate che la comoditá e la convenienza é quello che vi muove. Nemmeno la paura perché il greenpass non garantisce nulla dal punto di vista sanitario.”