Durante i primi due anni di pandemia mi sono trovato a fare qualcosa che, in tutta coscienza, non avevo mai davvero seriamente considerato: scavare dentro di me e cercare di capire cosa stava accadendo davvero.
Mentre attorno il mondo si piegava sotto confinamenti imposti, ho passato notti interminabili a leggere studi scientifici, dpcm contraddittori, decreti di “urgenza” che chiamarli illogici era un complimento.
Non avrei mai pensato che in qualche modo mi sarei messo a studiare anche medicina e giurisprudenza.
In mezzo a quel caos ho iniziato a esplorare la coscienza umana con un’intensità tale che non avevo mai conosciuto, grazie anche a una meditazione appartenente a
un sistema di esercizi pensato per aiutare l’individuo nel miglioramento della propria coscienza, in modo che possa conoscere e comprendere meglio il suo sé superiore, il quale può imparare e sperimentare aree profonde di consapevolezza espansa, raggiungere e controllare volontariamente sia il suo corpo fisico che il suo stato al di fuori dal corpo e visitare altre realtà e strutture energetiche1.
Ho esagerato? Non proprio, perché il corsivo non è mio ma bensì è ripreso da un documento desegretato nel 2003 e redatto nella prima metà degli anni 80′ dalla CIA che studiava il cosiddetto Gateway Program, non certo per cercare l’illuminazione ma per capire come sfruttare la visione a distanza per fini strategici.
In realtà avevo provato fare qualche meditazione già in passato ma durante la psico pandemia ho approfondito questo aspetto quasi come a rispondere a una chiamata ultraterrena che mi ha spinto a praticare la meditazione in diverse forme.
A un certo punto mi sono imbattuto in un video che rimandava a questi documenti dell’intelligence americana che guarda un pò trattavano di questi argomenti con una tale serietà e dovizia di particolari che ne sono rimasto piacevolmente sorpreso.
Quando ho raccontato del video che ne parla, con i collegamenti ai documenti ufficiali consultabili da chiunque, ho scoperto che anche davanti alle prove più chiare c’è sempre qualcuno pronto a riderti in faccia.
Un riflesso condizionato che la stessa CIA aveva previsto perché riteneva possibile che molte persone avrebbero respinto l’intero concetto dell’esperienza Gateway, in quanto contrario a ciò che credevano giusto o vero.
E allora mi sono chiesto come sia stato possibile convincere una massa intera, spaventata e inconsapevole, a scambiare libertà e corpo con un QR code – Green pass – pur di andare al cinema, come se i diritti per cui i nostri nonni hanno versato sangue potessero essere sacrificati in cambio di una pizza al ristorante.
La follia non nasce mai dal nulla: vive nel vuoto lasciato da ciò che non si vuol vedere.
E mentre pensavo a questo mi tornavano in mente le parole attribuite a Nikola Tesla “Se vuoi capire il mondo, consideralo in termini di energia, frequenza e vibrazione”, anche se in realtà le parole esatte dello scienziato erano:
“In ogni forma di energia, sia essa meccanica, elettrica o termica, si accumula una forza che è in incessante attività.”
Lezione all’American Institute of Electrical Engineers,
Columbia College, 20 maggio 1891.

Fatto sta che il giorno dopo la sua morte tutti i suoi documenti furono messi sotto sequestro per una questione di “sicurezza nazionale”.
L’8 gennaio del 43′, quando l’Office of Alien Property entrò nella stanza dell’Hotel New Yorker e portò via tutto, lasciando all’FBI il compito di valutare se ci fosse materiale sensibile per la sicurezza nazionale.
John G. Trump, fisico del MIT e zio di Donald Trump (ma che strano! Direbbe Malanga, nda), scrisse un rapporto dicendo che lì dentro non c’era nulla di pericoloso, solo idee speculative, tuttavia l’interesse restò alto al punto che J. Edgar Hoover in persona mandò una lettera ufficiale per chiarire che l’FBI non aveva mai avuto accesso ai documenti di Tesla2.
In questa lettera chiarisce ufficialmente di non avere i documenti di Nikola Tesla.

Caro [omissis],
La tua lettera è stata ricevuta il 13 luglio e l’interesse che ti ha spinto a scrivermi è apprezzato.Rispetto alla tua richiesta, gli effetti del dottor Nikola Tesla sono stati sequestrati, dopo la sua morte, da parte dell’Ufficio delle Proprietà degli Stranieri del Dipartimento di Giustizia e l’FBI non ha partecipato alla gestione degli effetti personali del dottor Tesla.
Inoltre, questo Ufficio è strettamente un’agenzia investigativa del governo federale e questioni come quella che lei ha menzionato non rientrano nell’ambito di competenza di questo Ufficio di presidenza.
cordialmente
J. Edgar Hoover3
È incredibile come certi temi ritornino, come fili nascosti che collegano epoche diverse, perché mentre ripensavo a Tesla e al Gateway Program mi sono imbattuto in un’altra notizia, quella di un tunnel interstellare individuato da un team del Max Planck Institute all’interno della Local Hot Bubble, una regione di gas caldo ricavata da antiche supernove.
Usando i dati del telescopio eROSITA hanno ricostruito un modello tridimensionale del nostro vicinato galattico e hanno scoperto un canale di plasma caldo e rarefatto che collega il Sistema Solare verso la costellazione del Centauro.
Una sorta di corridoio naturale dentro la rete di superbubble che attraversano la Via Lattea.
È come se il nostro sistema fosse immerso in una rete di strutture interconnesse.

Così l’idea che la realtà dell’universo possa funzionare come un sistema olografico smette di essere fantascienza e comincia a sembrare un’ipotesi quantomeno ragionevole.
Tutte queste storie sembrano fondersi: la CIA che studia come uscire dal corpo, Tesla che parla di energia e informazioni come se fossero un’unica entità, gli astronomi che mappano tunnel di plasma tra le stelle, gli scienziati che giocano con l’idea di un universo olografico dove la coscienza potrebbe essere più che un epifenomeno.
Tali aspetti diventano ancora più intriganti se pensiamo agli esperimenti di Danny Glover sull’interazione tra coscienza e struttura dello spazio, e i suoi test che mostrano come l’intenzione umana possa incidere in modi ancora difficili da spiegare ma impossibili da ignorare.
E tu resti lì, a metà tra lo stupore e l’evidenza che certe conoscenze vengono sempre accolte con la stessa dinamica: prima negate, poi ridicolizzate, poi sequestrate o classificate, ma alla fine vengono riconosciute come parte integrante della coscienza collettiva perché la verità, come l’acqua, trova sempre la sua strada per il mare.
Per chi vuole approfondire:
- i documenti del Gateway Program sono qui.
- Il programma Stargate: inizialmente segreto e finanziato dalla CIA e dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, attivo dagli anni ’70 ai primi anni ’90, con l’obiettivo di indagare il potenziale uso militare e di intelligence di fenomeni psichici, in particolare una tecnica chiamata “visione a distanza”.
Infine i file sul caso Tesla sono nelle fonti e negli archivi dell’FBI.
Tutto il resto è davanti agli occhi, basta solo smettere di ridere e iniziare a guardare.
- Libro “The Gateway secret” di Omega Click ↩︎
- Alla morte di Nikola Tesla nel 1943, il governo statunitense, temendo che i suoi documenti tecnici—fra cui quelli su un presunto “raggio della morte”—cadessero in mani nemiche, sequestrò i suoi effetti personali tramite l’Ufficio per i Beni degli Stranieri.
L’FBI fu coinvolta solo marginalmente: un suo funzionario, P. E. Foxworth, partecipò alle indagini, ma i documenti furono esaminati da John G. Trump, che li giudicò privi di applicazioni pratiche.
Copie dei suoi scritti su armi a fascio di particelle furono inviate a una base aerea, ma scomparvero in seguito.
L’FBI ha sempre negato di aver mai posseduto i documenti di Tesla, attribuendo la confusione al coinvolgimento di altre agenzie governative.
I restanti documenti furono consegnati al nipote di Tesla nel 1952 e sono ora conservati al Museo di Tesla a Belgrado. Nonostante voci persistenti, non esiste prova che l’FBI abbia mai avuto in suo possesso i documenti originali di Tesla. ↩︎ - Curiosità: Nei documenti desegretati dell’FBI o della Central Intelligence Agency (CIA) i nomi “Tolson” e “DeLoach” compaiono spesso insieme nella lista delle persone a cui venivano inviate memorandum, rapporti, o in calce come destinatari: ciò indica che entrambi erano destinatari o destinatari in potere decisionale all’interno dell’FBI per le questioni delicate trattate in quei documenti.
– Clyde Tolson fu per decenni il secondo uomo nell’FBI, come Associate Director: fu accanto al direttore J. Edgar Hoover dal 1930 fino al 1972, occupandosi dell’amministrazione e dell’organizzazione interna dell’agenzia.
– Cartha “Deke” DeLoach fu, per un lungo periodo negli anni ’60, il numero tre dell’FBI — Deputy/Associate Deputy Director — e figura chiave nella gestione di molti casi sensibili dell’epoca: le inchieste contro il Ku Klux Klan, l’assassinio di Martin Luther King Jr., la liaison con la Casa Bianca sotto la presidenza di Lyndon B. Johnson. ↩︎
fonti:
– https://www.discoverypublisher.com/publications/nikola-tesla-the-tesla-fbi-files/
– https://www.passioneastronomia.it/scoperto-un-tunnel-interstellare-nel-nostro-sistema-solare/
Foto di kp yamu Jayanath da Pixabay
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