Dubito Ergo SumCOMUNICAZIONEScie chimiche: la parola ai piloti
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scie chimiche
COMUNICAZIONEGEOINGEGNERIA

Scie chimiche: la parola ai piloti

2 minuti di lettura

Sulle scie chimiche si rischia spesso di giungere a facili e fallaci conclusioni.

Sento spesso accusare i piloti di collusione o che sono sotto ricatto. Alcuni amici mi mandano foto di ogni sorta di striscia bianca o iridescente che si vedono nel cielo ignorando però concetti di meteorologia, di chimica-fisica o di fluidodinamica che ne possono spiegare l’esistenza.

Altri invece chiudono il confronto semplicemente affermando che “sono cose da complottisti”, come per dira cosa ne sai tu, sei mica uno scienziato.

La questione esiste, ne ho scritto qui e qui, e chiaramente non è di quelle che se ne può parlare in modo trasparente in TV o sui giornali.

La segretezza in queste nuove tecnologie di geoingegneria è tipicamente degli ambienti militari e sicuramente non è a noi comuni mortali che ci vengono a dire di cosa si tratta il fenomeno.

La mia opinione è che si tratta di un arma e viene usata come un randello per tenere a bada i propri alleati. Nulla a che fare con lo spopolamento intenzionale, certo può esserci un effetto collaterale docuto alla tossicità degli elementi chimici usati in determinati contesti.

Ma noi sappiamo che per i militari, con o senza scie chimiche, i danni collaterali sono ampiamenti considerati come accettabili se servono a raggiungere uno scopo.

Lo scopo è il solito. La supremazia sull’avversario e il controllo dell’opinione pubblica.

Le scie chimmiche stanno comunque bucando il velo di omertà e stigma che fino ad oggi ne ha praticamente vietato il dibattito e l’approfondimento da parte della società civile.

A tal riguardo propondo la visione di un interessante confronto per potrebbe aiutare a chi si avvicina a quest’argomento con un sano spirito critico

Tra gli ospiti, vi sono dei piloti: uno in pensione, uno in servizio attivo e un privato, oltre al comico Torella e al preparatissimo Rosario Marcianò.

Ciò che ne è uscito fuori, a parer mio, è che i piloti della vecchia guardia fanno davvero fatica a considerare un coinvolgimento dei civili nello spargere sostanze con voli civili e che ciò che si vede in cielo non sono altro che scie di condensa.

Sulla stessa linea, ma leggermente più possibilisti, sono gli altri due piloti più giovani.

Marcianò da navigato ricercatore porta avanti studi scientifici e dati della NASA.

Tutti concordano sul fatto che comunque nei nostri cieli sia cambiato qualcosa che solo in parte può spiegarsi con l’aumento dei voli e le differenti altitudini di volo.

Certo che però, quando si vedono queste cose, risulta difficile credere che si tratti di manovre di attesa o rilievi di fotogrammetria aerea.

Riguardo all’altro argomento, il cambiamento climatico (comunque correlato, nda), propongo, invece, la visione di questo interessantissimo documentario che vidi nel 2007 e che per parecchio tempo è stato praticamente introvabile in rete, almeno sottotitolato in italiano.

The Great Global Warming Swindle è un documentario britannico del 2007 diretto da Martin Durkin, che ha creato molto scalpore in Inghilterra. Presenta una visione critica sul consenso scientifico riguardo al cambiamento climatico e sulle cause antropogeniche (cioè umane) del riscaldamento globale (approfodisci qui)

La grande truffa del riscaldamento globale (2007)

Foto di Mircea Iancu da Pixabay

Carogiù

”La saggezza arriva con l’abilità di essere nella quiete. L’essere nella quiete, l’osservare e l’ascoltare, attiva in voi l’intelligenza non concettuale. Lasciate che la quiete diriga le vostre parole e le vostre azioni.“ ~ Eckhart Tolle

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