A cura di Giuliano C.
“Ho due figli non vaccinati. Mio fratello, con la moglie, non ha mai voluto far giocare insieme i cuginetti.“
Un’amica mi confida con queste parole il suo rammarico per un qualcosa che ha tentato di donare ai suoi figli e a quelli del fratello ma in cui ha in qualche modo fallito. Non si illude che le cose cambieranno. Il muro contro muro, l’omertà e la paura mista ad ignoranza e fiducia mal riposta, non hanno mai pagato.
Ma di questi tempi fare una scelta non solo è difficile di per sé, ma se provi a farla corri il rischio di dover ragionare e pertanto diventi un pericoloso eversivo.
Di seguito i commenti al video della mamma di Ivrea che ha protestato con lo sciopero della fame avanti la scuola che ha negato l’accesso dei propri figli in quanto “non in regola” con gli obblighi vaccinali previsti per legge:
Quando leggo certi commenti o sento dire improperi nei confronti di chi fà una scelta diversa in campo vaccinale, resto in silenzio per qualche istante per poi rendermi conto che non tutti siamo allo stesso livello di conoscenze, non tutti ci informiamo allo stesso modo e non tutti, anzi pochi, sono pronti a mettersi in discussione. Mi domando dunque che paura provino coloro che sono vaccinati ed hanno figli a loro volta vaccinati?
Forse entrano in dissonanza – un termine usato in psicologia che ha a che fare con le frequenze… – psicologica tra l’accettazione della profilassi ed il dubbio che forse si sia potuto fare un errore. Difficile accettare tale angosciante dilemma, fintanto che “non succede nulla” , tanto da prodursi in tali e molteplici scomposte reazioni fino ad arrivare al fanatismo che nulla ha in comune con l’iniziale convinzione dellimportanza di proteggersi con la vaccinazione.
“A Satana viene ATTRIBUITA tutta la NOSTRA INETTITUDINE.
Morpheus
Ma è solo la proiezione di noi stessi”
Ma con questa considerazione non biasimo costoro. In fondo da ambo i lati ci si sta muovendo per il bene dei propri figli. Il punto è, credo, con quanta cognizione di causa si faccia questa scelta, difficile in ogni caso. Le persone cosiddette normali (qualcuno li definisce “telecomandati“, ndr) sono sottoposte ad ogni tipo di pressione mediatica che spesso fa leva sul senso di paura scaturente dal pensiero di essere infettati da qualche brutta malattia virale. Ma a volte usa strumenti anche più subdoli come il seguente:
Quindi non c’è da stupirsi che al primo squillo di allarme di morbillo o meningite le persone corrano a vaccinarsi senza porsi troppe domande… in fondo i vaccini sono solo un bene per l’umanità, hanno aiutato a sconfiggere il nemico, le brutte malattie, il vaiolo, la poliomelite! Questo è il perno su cui fare leva da sempre. E la cosa funziona… tutti si vaccinano e sono contenti e straconvinti che i vaccini sono sicuri al 100% a parte qulche caso “sfortunato” (?) come il seguente:
Ma questi pochi (?) casi sfortunati sono giustificati, secondo personaggi come Pregliasco (anche lui virologo come quell’altro, ndr), in nome del bene della collettività. Quindi sappiamo che queste cose possono accadere ma le accettiamo e le giustifichiamo come giusto prezzo da pagare alla salute della colettività (la loro, ndr) in quanto ci garantiscono comunque una protezione contro gravi malattie, un pò come quando nell’antichità si facevano i sacrifici umani per garantirsi il sorgere del sole il gorno dopo.
“Vi siete mai trovati, dopo una pioggia di autunno, a sbaragliare un esercito di formiche, tracciando sbadatamente il nome del vostro ultimo ballerino sulla sabbia del viale? Qualcuna di quelle povere bestioline sarà rimasta attaccata alla ghiera del vostro ombrellino, torcendosi di spasimo; ma tutte le altre, dopo cinque minuti di pànico e di viavai, saranno tornate ad aggrapparsi disperatamente al loro monticello bruno. – Voi non ci tornereste davvero, e nemmeno io. Ma per poter comprendere siffatta caparbietà, che è per certi aspetti eroica, bisogna farci piccini anche noi, chiudere tutto l’orizzonte fra due zolle, e guardare col microscopio le piccole cause che fanno battere i piccoli cuori. Volete metterci un occhio anche voi, a cotesta lente? voi che guardate la vita dall’altro lato del cannocchiale? Lo spettacolo vi parrà strano, e perciò forse vi divertirà.”
Giovanni Verga – Fantasticheria