A cura di Lidia B
In questi ultimi giorni prima delle festività Natalizie, percepisco un succedersi continuo di messaggi contrapposti, tra il paternalistico ed il rassicurante. Ascolto molti discorsi nei quali le persone raccontano, con profondo sconforto ed amarezza che “niente sarà più come prima”, come a sancire un confine temporale preciso prima del quale si godeva di ampia libertà e gioia e dopo il quale ne siamo invece privati. Altre persone, in maniera meno sofferente, cercano di accogliere soluzioni scientifiche o pseudo tali per risolvere una situazione che, a mio avviso, poco ha a che vedere con problemi di tipo medico o sanitario, se non in minima parte.
Ho riflettuto molto su ciò che spinge le persone ad unirsi per creare la cosiddetta “società”. La società è un insieme di individui uniti da… che cosa? Interessi comuni, obbiettivi condivisi, ideali e valori?
I primi gruppi di uomini che hanno popolato il pianeta Terra e che hanno scelto di unirsi lo hanno fatto per garantire maggiormente la loro sopravvivenza, per cooperare nel procacciare il cibo, procreare e secondo un principio indiscutibile che afferma: “L’unione fa la forza”. Sarebbe meraviglioso che la nostra società fosse basata su cooperazione e sostegno, in un’ottica di sostenibilità ambientale e secondo i principi di libertà di scelta. Meraviglioso e utopico, temo.
La Costituzione italiana è entrata in vigore il 1° gennaio del 1948, ed è ancora oggi una Costituzione di enorme valore sociale ed etico, di esempio per molti Paesi. La Costituzione italiana nasce a seguito della seconda guerra mondiale che ha mostrato drammaticamente i risultati di una società basata su discriminazioni e razzismo. Per sovvertire tali pericoli, la Commissione Costituzionale ha redatto un documento di un valore etico e morale enorme. Quanti di noi hanno letto la Costituzione Italiana? Quanti di noi sanno su quali principi si basa la nostra società?
Articolo 1 della Costituzione italiana:
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”
Per esempio:
- Articolo 13 della Costituzione italiana: La libertà personale è inviolabile.
- Articolo 14 della Costituzione italiana: il domicilio è inviolabile.
- Articolo 21 della Costituzione italiana: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Oggi la nostra Costituzione, nata dal bisogno di ricostruire un Paese, dilaniato dalla guerra, con una ventata di democrazia e di libertà, è in pericolo, rosicchiata e minacciata da una nuova narrazione politica, che cerca costantemente il modo di utilizzare un dialogo falsamente paternalistico per sovvertire la nostra libertà.
In questa permanente violazione dei diritti fondamentali, resta però vera ed indiscutibile l’interconnessione tra tutti noi. Nel grembo materno, ogni bambino è connesso con la madre, ma anche con il padre e con il resto della famiglia, del mondo. Così come i minerali nel terreno danno sostanza al grano che diventa cibo e poi ossa, carne, vita. L’ossigeno emesso da alberi e piante diventa l’aria che respiriamo e che tutti respirano.
Negli anni 80 Giacomo Rizzolatti e i suoi colleghi scoprirono una categoria di cellule cerebrali che hanno chiamato “neuroni specchio“, tramite i quali sentiamo realmente le emozioni, i moti e le intenzioni degli altri. Questa capacità di “provare ciò che l’altro prova” è una forma di empatia spontanea che ci permette di connetterci uno con l’latro, di provare compassione, di intuire paura e necessità e direzionare le proprie azioni.
Il nostro mondo è oggi pieno di dolore, di incertezza e di ingiustizia, ma in questa vita tanto vulnerabile ogni relazione con gli altri è un’opportunità per comprendere meglio noi stessi. La nostra moderna società, così incentrata su consumismo, produzione, competitività sacrifica troppo spesso altri valori facendo spesso apparire la felicità una chimera irraggiungibile.
Complimenti per le considerazioni e per l’articolo.
Dovrebbe essere insegnata a scuola questa capacità di “provare ciò che l’altro prova” mentre la competizione smodata porta alla disgregazione e alla rinuncia all’Umano.
Ma trova in molti un’agguerrita resistenza…
La Costituzione, questa sconosciuta. Altri articoli sono stati nel breve periodo violati, come quello sul diritto allo studio. Per non parlare dell’articoo 53 che sancisce come le tasse debbano essere pagate in modo proporzionale alle possibilità economiche della persona. Detto ciò è logico che uno a basso reddito non dovrebbe pagare le accise su corrente, gas, carburanti, iva, bollo auto, canone televisivo. Ne ho parlato qualche anno fa al vice prefetto, che è caduto dalle nuvole. Uno che fa le veci dello Stato, che non conosce queste disposizioni, fa pensare.