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È della rivelazione del nulla che ci parla questa poesia. L’uomo che ha l’esperienza del vuoto come sfondo delle cose, vede queste ultime presentificarsi su di esso: inganni, ma non meno reali (si ‘accampano’).
Quest’uomo è colui il quale, diversamente dagli altri, ha lo sguardo fisso in entrambe le direzioni: dietro (il nulla come origine), avanti (il mondo, con i suoi enti).
Una poesia molto zen…