Il Quantum Financial System (QFS) è un concetto controverso e non ben definito, spesso collegato a speculazioni circa un sistema bancario basato su tecnologia quantistica che dovrebbe, in teoria, rivoluzionare il mondo della finanza globale attraverso un Reset Finanziario Mondiale.
Non ci sono però riscontri concreti e verificabili sull’esistenza di un tale sistema o sull’applicazione della tecnologia quantistica in questo ambito secondo i termini con cui viene solitamente descritto.
L’idea sarebbe davvero interessante e per certi versi simile a una sorta di messaggio tecno messianico che ci salverà dal malaffare dei banksters.
Sono ormai 4 anni almeno che sento parlare di un imminente entrata in funzione di questo QFS e tuttavia ad oggi non ve n’è traccia alcuna.
Il concetto viene spesso legato all’instaurazione della National Quantum Initiative lanciata durante la prima presidenza Trump.
Ma nonostante siano passati 4 anni di quantum financial system non v’è traccia nemmeno nel loro ultimo “supplemento al bilancio per l’anno fiscale 2024” emesso a dicembre 2023.
In sessanta pagine di report non una sola volta viene nominato il QFS.
Il sito DatabaseItalia riportava a settembre 2020 che:
“Secondo i nostri studi e i Rumors ricevuti da diverse fonti, il QFS sembra operare attraverso un “Cross Boarder Interbank Payment System” chiamato CIPS che è un network privato gestito da un’intelligenza artificiale, quindi un network virtuale privato , che opera attraverso una moneta digitale ( ma non è una Crypto moneta ) garantita da Risorse ( Assets ) reali, e permetterà ad ogni persona di operare attraverso ogni forma di hardware ( computer, smart phone etc. ) e di avere una chiara e trasparente integrità dell’operatività e dei movimenti di denaro dalle Banche Centrali fino agli account destinatari dei fondi, quindi un nuovo network globale per trasferire gli assets, che rimpiazzerà il sistema centralizzato ovvero lo Swift System, bloccando di fatto la corruzione e la manipolazione interna al sistema bancario.”
Il tutto è molto bello e affascinante ma la prima impressione che ho avuto è stata quella di un bel minestrone di termini tecnici, speculazioni e supposizioni.
Poiché non sono un esperto di certe materie, né pretendo di esserlo, e tendenzialmente non mi fido sulla parola di “nostri studi” e “rumors“, ho fatto un pò di ricerche e approfondimenti.
Così, anche per deformazione professionale, ho cercato di verificare passo passo cosa ci fosse effettivamente di concreto e cosa invece più legato a ipotetiche speculazioni.
Di base non esistono prove concrete o dichiarazioni ufficiali che il QFS o un sistema del genere sia effettivamente operativo o che esista nella forma descritta.
il Cross Border Interbank Payment System (CIPS) è invece reale ed è un sistema di pagamento transfrontaliero sviluppato dalla Cina, utilizzato principalmente per il commercio internazionale in yuan. È gestito dalla People’s Bank of China e si pone come un’alternativa al sistema SWIFT, ma non vi sono risultanze che sia legato a un’intelligenza artificiale o al “QFS”.
L’idea di un sistema di pagamento interbancario completamente gestito da un’intelligenza artificiale è, ancora ad oggi in futuro chissà, una speculazione. I sistemi di pagamento reali (CIPS, SWIFT) usano sì tecnologie avanzate e algoritmi evoluti, ma le decisioni ed il controllo restano nelle mani di enti regolatori e operatori umani.
Quando si parla di “Moneta digitale garantita da risorse reali (non una criptovaluta)” resto un pò perplesso. In effetti ci sono alcune proposte per monete digitali garantite da riserve di valore (es. valute digitali delle banche centrali, o CBDC), ma queste non hanno nulla a che fare con un “QFS”.
L’idea di una moneta digitale completamente sostenuta da “risorse reali” è interessante ma non corrisponde a nessun sistema attualmente in uso o in fase avanzata di sviluppo.
Per la trasparenza esistono già sistemi di tracciamento dei movimenti di denaro, grazie alla blockchain e alle tecnologie integrate nei moderni sistemi finanziari. La tracciabilità completa dal livello bancario centrale fino agli account individuali è tecnicamente possibile, tuttavia pone grandi problemi di privacy e regolamentazione.
È vero che ci sono alternative emergenti al sistema SWIFT (ad esempio CIPS o SPFS in Russia), ma non esiste evidenza di un singolo network globale che “sostituirà” lo SWIFT.
Lo SWIFT stesso si sta evolvendo per rimanere competitivo, anche perché è sotto il pressing dei BRICS.
Sebbene la tecnologia possa migliorare la trasparenza e la sicurezza, ritengo che nessun sistema tecnologico, incluso un ipotetico QFS, possa eliminare del tutto la corruzione o la manipolazione, che dipendono principalmente da fattori umani e istituzionali.
In definitiva pare proprio che negli ultimi 4 anni queste discussioni sui CIPS (che non sono Jon e Ponch, nda), sulle valute digitali e alternative allo SWIFT, mischiate a speculazioni non supportate da evidenze verificabili, come l’esistenza di un “Quantum Financial System” gestito da un’intelligenza artificiale e garantito da risorse reali, abbiano ben poco di fattuale.
Finché non emergono dati concreti o dichiarazioni ufficiali da enti regolatori o finanziari credibili, ma anche da insider che ci mettono la faccia per una sorta di anteprima o disclosure, gran parte di queste affermazioni sono, ahimè, prive di fondamento.
Lo dico con rammarico perché un simile sistema, usato a livello globale con crittografia quantistica, privo di intermediari come le banche tradizionali, dando accesso diretto agli utenti e con una moneta globale regolata in tempo reale, rendere obsoleti i sistemi bancari attuali facendoli sparire con tutto quanto di negativo hanno portato con sé, primo fra tutti il fardello del debito.
Ma allora il QFS è realtà o speculazione?
Ad oggi, con le informazioni disponibili che non siano quelle narrata da chi dice di sapere senza dimostrarlo con fatti verificabili e ripercorribili, il Quantum Financial System è solo una bella teoria più che una tecnologia concreta.
Di questo avviso sembra essere anche Francesco Cappello1 recentemente intervistato, insieme a Luca La Bella di databaseitalia.it, che (dal min. 01:17:15) evidenzia l’assenza di fatti e fonti che quantomeno facciano accenno all’esistenza di un QFS attivo e funzionante.
Tuttavia, sebbene il QFS in sé sia più una teoria, alcune applicazioni della tecnologia quantistica nella finanza sono effettivamente in fase di sviluppo, tra cui:
- La Crittografia quantistica che è studiata da banche e governi per proteggere dati sensibili, garantendo massima sicurezza contro attacchi informatici avanzati.
- L’uso del Quantum computing per l’ottimizzazione e l’analisi dei dati che è allo studio di alcune istituzioni finanziarie per risolvere problemi complessi, come la gestione del rischio e l’ottimizzazione del portafoglio.
A tal riguardo è interessante osservare che Sergey Glazyev, economista russo di rilievo ed ex ministro, discute fin dal 2020 della necessità di un nuovo ordine finanziario internazionale (non a caso si usano le parole “nuovo ordine”, nda) che riduca la dipendenza da istituzioni dominate dagli Stati Uniti, come il sistema SWIFT, soprattutto a seguito delle sanzioni occidentali contro la Russia.
Come accennavo prima, i BRICS si stanno imponendo come nuovo polo multipolare (scusate il gioco di parole) in contrapposizione all’ormai vecchio a claustrofobico mondo occidentale.
“Il gruppo di paesi che lavora al nuovo sistema finanziario deve solo annunciare il completamento del quadro e la disponibilità della nuova valuta commerciale e da lì in poi il processo di formazione del nuovo ordine finanziario mondiale accelererà ulteriormente.”
MR Online
Nel suo ruolo presso la Commissione Economica Eurasiatica (CEE), Glazyev ha promosso una struttura di pagamento che utilizzi valute nazionali all’interno di alleanze come i BRICS e l’Unione Economica Eurasiatica (EAEU).
Tra le sue proposte, c’è anche quella di una valuta digitale decentrata supportata da oro per stabilizzare le transazioni e aggirare l’influenza degli Stati Uniti.
Sebbene non ci siano prove che Glazyev abbia menzionato specificamente un “Quantum Financial System” (QFS), le sue idee convergono su un sistema economico globale sicuro, indipendente e tecnologicamente avanzato.
Glazyev immagina questo sistema come frutto di un sostegno coordinato tra le regioni eurasiatiche, africane e dell’America Latina, in un contesto che lui definisce di “multipolarità finanziaria.”
Al vertice BRICS tenutosi a Kazan lo scorso ottobre 2024, i leader dei Paesi membri hanno discusso l’espansione delle loro collaborazioni economiche e infrastrutturali, con particolare attenzione a una piattaforma finanziaria più integrata per facilitare gli scambi.
In particolare, si è trattato il tema di un nuovo sistema di compensazione finanziaria che possa bypassare le strutture dominanti nel sistema SWIFT, che è la rete interbancaria internazionale largamente controllata dai Paesi occidentali.
Questo sistema alternativo mira a supportare una maggiore autonomia finanziaria e ad agevolare le transazioni tra i membri BRICS, contrastando l’impatto delle sanzioni economiche, soprattutto per Russia e Iran, che stanno subendo restrizioni significative in ambito finanziario a causa delle sanzioni imposte dal “civilissimo” occidente.
Il gruppo ha posto un’altra priorità nell’introduzione di una valuta BRICS sostenuta da riserve e transazioni energetiche, un argomento che potrebbe portare a un’integrazione ancora più stretta nelle relazioni economiche tra i membri, in particolare con partner come l’Iran, che ha recentemente ampliato la cooperazione con la Russia nell’ambito dell’Unione Economica Eurasiatica (EAEU) e l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO).
In definitiva, il Quantum Financial System, così come descritto in molte teorie online, non è supportato da prove concrete o da sviluppi tecnologici noti; resta quindi un concetto perlopiù speculativo.
Note:
1 Francesco Cappello è un economista e uno degli esponenti principali del “Comitato No Guerra No NATO” (CNGNN)
Foto di copertina Buffik da Pixabay